Mons Pompili: «Non perdere di vista l’autentico ascolto»

«Questo appuntamento lo abbiamo intitolato ‘Ripartire dai fondamenti: il Copercom dopo la pandemia’ perché ci siamo resi conti che il Coordinamento ha bisogno di ridefinire la sua fisionomia e i suoi obiettivi». Lo ha detto ieri a Roma Stefano Di Battista, presidente del Coordinamento delle associazioni per la comunicazione, aprendo la plenaria per tracciare la rotta, aiutati dal vescovo di Rieti Domenico Pompili, presidente della Commissione episcopale per la cultura e le comunicazioni sociali, e dagli ex presidenti del Copercom, Franco Mugerli, Domenico Delle Foglie e Massimiliano Padula, intervistati dal vice presidente del Coordinamento, Andrea Melodia. Il direttore dell’Ufficio comunicazioni sociali Cei, Vincenzo Corrado, ha portato il suo saluto.

Introducendo il tema del Messaggio di Papa Francesco per la 56ª Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, mons. Pompili ha osservato che, «oggi, siamo chiusi nella bolla dei like. Questo ci fa perdere di vista l’autentico ascolto. L’autentico ascolto – ha sottolineato – è un imperativo categorico per chi fa comunicazione. Ma vale per tutti».

Corrado ha ribadito che il Copercom è una realtà da valorizzare. Nel dialogo a tre voci, Mugerli, Delle Foglie e Padula hanno evidenziato che «essere costruttori di ponti è la mission del Coordinamento, volgendo lo sguardo alla realtà che ci circonda».

Tra le finalità del Copercom, hanno aggiunto, «l’educazione è una dimensione fondamentale».