La Chiesa nel mondo che cambia

Sta cambiando il clima. Quello atmosferico, come sottolineano gli eventi meteorologici , ma non solo. Anche il clima sociale è quanto meno incerto, e lo si vede dai tanti dibattiti aperti nel Paese. Sono all’ordine del giorno le discussioni per la formulazione di una legge contro l’omofobia, per l’adozione o meno di un passaporto vaccinale, per il possesso delle armi da fuoco.

Mutano anche altre cose, ma facendo meno rumore. Il modo di muoversi, ad esempio, con l’esigenza di passare ai veicoli elettrici e alla mobilità leggera. E poi cresce il consumo critico, il numero delle persone che guardano con maggiore consapevolezza alla spesa di ogni giorno.

Di sicuro sta cambiando il lavoro: le occupazioni esistenti sono alla prova di nuovi approcci e si assiste alla nascita di figure professionali inedite. Molto dipende dal concorso della dimensione digitale, e una decisa accelerazione l’ha imposta la pandemia, spingendo su lavoro agile, commercio elettronico e consegne a domicilio.

Ma non solo: il Coronavirus ha portato allo scoperto tanti limiti dell’organizzazione sociale, sanitaria ed economica del Paese e in risposta il Governo lavora su un Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. L’Italia si prepara a un ciclo di riforme profonde, che non toccheranno solo gli ambiti della pubblica amministrazione, della giustizia, dell’organizzazione economica e normativa, ma si propongono di accompagnare il Paese su un percorso di transizione ecologica e tecnologica.

La pandemia ha segnato tristemente le nostre vite, ma ha anche suscitato un diffuso bisogno di rigenerazione, di rinascita, di rinnovamento. Una spinta che non lascia certo indifferente la Chiesa, che a sua volta si trova a fare i conti con questi cambiamenti epocali. Non a caso, il tema scelto per il prossimo Incontro Pastorale di settembre è Tras-formare la Chiesa: anche la comunità ecclesiale è chiamata «ad intraprendere con decisione una strada di profonda trasformazione».

Lo annuncia il sito internet ip21.chiesadirieti.it, disposto per accompagnare l’iniziativa: «È necessario ripensare lo stile di presenza della Chiesa nella storia e nella vita del nostro Paese nelle sue diverse articolazioni, popolo e pastori insieme».

L’appuntamento è per il pomeriggio del 3 settembre al Centro Pastorale di Contigliano: un solo giorno al quale seguiranno una fase parrocchiale e una per zone pastorali. Tre i punti sui quali articolare la discussione: ri-dire la fede, ri-dare speranza, ri-animare la carità: «L’Incontro Pastorale di settembre sarà un’occasione di confronto per riflettere insieme sul nostro essere Chiesa in un mondo mutato dalla pandemia, dagli stili di vita mobili, fluidi, veloci, plurali, condizionato dalle verità “alternative” dei social network e da molti altri cambiamenti».

Un processo di rinnovamento e trasformazione da affrontare in chiave sinodale, perché «ciascuno senta di essere chiamato ad una vera e piena corresponsabilità nella comunione, affinché la comunità ecclesiale sia un luogo di incontro, di dialogo, di discernimento, di scelte condivise in collaborazione con tutte le altre istituzioni in cui si progetta e si avvia la rinascita del nostro Paese».