Una settimana dopo l’altra. L’importanza della scelta

«Credo che il ritorno dell’edizione cartacea rappresenti un elemento di ricchezza per il territorio reatino e non solo. Siamo tutti ormai abituati a informarci con i più moderni sistemi di comunicazione, ma le pagine di un giornale sono capaci di offrire – nella lettura di una notizia – una maggior profondità, offrendo più completi spunti di riflessione. Una lettura “lenta” che in questo caso è associata a approfondimento, e che contribuisce all’arricchimento del tessuto editoriale del territorio e che, con la sua linea editoriale, completa l’informazione locale a servizio dei cittadini». Questo pensiero dell’assessore regionale Claudio Di Berardino è tra quelli giunti in redazione nei giorni che hanno accompagnato il ritorno di «Frontiera» nei punti vendita della città.

Una scelta saluta da molti come una buona notizia, premiata dall’interesse degli edicolanti e dal favore dei lettori, forse incuriositi dalla novità, dalla diversità d’impostazione o dalle storie inedite e originali. Ma potrebbe esserci anche dell’altro. È possibile che, dopo mesi di informatizzazione forzata, di letture on-line, di didattica a distanza, di videoconferenze e lavoro da remoto, si senta l’esigenza di avere a che fare con qualcosa di solido e concreto. Da questo punto di vista, allora, pur restando un dettaglio, l’acquisto di una rivista in edicola può assumere la forza di un segno: potrebbe indicare il bisogno di un cambiamento.

Probabilmente, delle nuove abitudini adottate in questi mesi non ci libereremo facilmente. Non rinunceremo alla definitiva scoperta del commercio elettronico, allo sviluppo dei servizi di consegna a domicilio, al vantaggio di non doversi per forza spostare per partecipare a un convegno o a una conferenza. Si avverte però il bisogno di un riequilibrio, di un ritorno a spazi di incontro e socialità e, soprattutto, della possibilità di scelta. Perché lo sterminato catalogo video di Netflix non può sostituire l’esperienza di andare al cinema o al teatro, come l’altrettanto vasto catalogo di Spotify non può fornire il piacere di un concerto dal vivo. È banale, ma non è del tutto inutile ricordarselo. E vale lo stesso discorso pure per la lettura di un libro o, in questo caso, di un giornale, che ha certamente un sapore diverso dallo scorrere di testi sugli schermi di cellulari, tablet e computer.

Non si tratta ovviamente di tornare al passato, cedendo alla nostalgia, come del resto bisogna guardarsi dal lasciarsi entusiasmare troppo dalle nuove possibilità, facendosi dominare da esse invece di esserne padroni. La chiave, dicevamo, è la scelta, e non possiamo che ringraziare i lettori che attraverso l’edicola, o con l’abbonamento, ci accordano la loro.

di David Fabrizi, da «Frontiera» n.2 del 22 gennaio 2021

«Frontiera» si può acquistare nelle edicole della città (una copia 2 euro) o ricevere in abbonamento postale. Per abbonarsi occorre versare 35 euro sul conto corrente postale 10 51 57 44 22 intestato a Progetto Missione Impresa Sociale scrivendo “Abbonamento Frontiera” nella causale e specificando nome, cognome, codice fiscale e indirizzo di consegna. Dopo aver svolto l’operazione all’Ufficio Postale è possibile inviare la ricevuta via Whatsapp al numero 351 871 5052 per velocizzare l’inserimento nell’elenco abbonati e ricevere la prima edizione disponibile.