Ascoltate

Ascoltate! È l’imperativo scelto da papa Francesco come tema della prossima Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali. Con la solita immediatezza il Pontefice pone l’attenzione su una disfunzione di sistema. Oggi le voci si moltiplicano e con esse aumenta il rumore di fondo. Mettersi in ascolto diviene più difficile e capirci quasi impossibile.

Qualche tara Bergoglio l’aveva colta anche nel Messaggio del 2021. Suonava come un invito: Vieni e vedi, per ricordare che non si può comunicare altra realtà da quella sperimentata personalmente. Un’indicazione importante per un giornalismo tendente alla scrivania, al copia e incolla, al riportato per sentito dire. Ma anche una lezione per lettori e spettatori a una fruizione più consapevole dei media, soprattutto quelli sociali offerti dalla rete. Perché abitiamo un tempo in cui comunicatori lo siamo tutti e ci vuole poco a distorcere la realtà pubblicando una foto e due righe.

Siamo ovviamente a semplificare: il pensiero di Francesco è sempre molto ricco e aperto a diversi piani di lettura. Ad esempio il Papa tiene di certo in conto le conseguenze della pandemia. Lo ha fatto nel Messaggio di quest’anno esortando a «consumare le suole delle scarpe» proprio quando il contingentamento lo sconsigliava, quando la confidenza forzata con la realtà aumentata delle video-chiamate sembrava fornire una facile scappatoia. Lo farà senza dubbio nel Messaggio del 2022, perché la pandemia ha colpito e ferito tutti, e ora c’è un grande bisogno di ascolto e conforto.

Delle persone, ma non solo: occorre anche sapersi sintonizzare con lo spirito del tempo, saper cogliere i cambiamenti, e tenendo conto di culture e contesti, di risorse e vincoli, provare a corrispondere in modo adeguato. La nostra Chiesa ci sta provando con la spinta a un approccio sinodale: l’Incontro Pastorale di settembre ha avviato una fase di ascolto nelle parrocchie e nelle zone pastorali. Il desiderio è quello di un confronto con le cose concrete, con i problemi e le speranze di chi abita qui e ora.

Nell’annunciare il tema della prossima Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, la Sala Stampa della Santa Sede ricorda che l’ascolto è fondamentale per una buona informazione, che la ricerca della verità comincia dall’ascolto. È vero, e non solo per gli addetti alla comunicazione. Il giusto approccio li fa di certo crescere come persone e professionisti, ma il richiamo è per tutti. Quando dice «Fate attenzione a come ascoltate», Gesù non pensa certo ai giornalisti. Per poter veramente ascoltare ci vuole coraggio, ci vuole un cuore libero e aperto, senza pregiudizi.

Sembra semplice, ma la semplicità è una conquista che richiede tanto impegno e tanta fatica.

di David Fabrizi, da «Frontiera» n.34 del 1 ottobre 2021

Foto di makunin da Pixabay

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