Offrire speranza e dare voce a chi non ce l’ha

L’impegno della diocesi guidata da mons. Domenico Pompili si estende dal racconto della vita ecclesiale al rinnovamento dei propri strumenti, al rapporto con i diversi media, in un intreccio fra mezzi tradizionali e nuove tecnologie.

Sotto i riflettori soprattutto per il terremoto, la Chiesa reatina ce la mette tutta per utilizzare il suo impianto comunicativo con lo scopo di offrire speranza e saper dar voce a chi non ce l’ha. «Una comunicazione che non dimentica i problemi ma vuol dare voce a tutti, non censurare alcun aspetto problematico, evitando però al tempo stesso la polemica strumentale», dice il vescovo Domenico Pompili.

Il compito di «comunicare speranza e fiducia nel nostro tempo», per dirla con il tema che il Papa indica per la Giornata delle comunicazioni sociali 2017, appare quanto mai attuale per l’impianto comunicativo della diocesi. Il suo impegno si estende dal racconto della vita ecclesiale al rinnovamento dei propri strumenti, al rapporto con i diversi media, in un intreccio fra mezzi tradizionali e nuove tecnologie. L’Ufficio diocesano competente, affidato a David Fabrizi, è impegnato quotidianamente nell’informare e nel far ascoltare la voce della Chiesa reatina non solo nelle situazioni particolari e di grande impatto, ma anche in quella che è l’attività pastorale ordinaria e la vita quotidiana delle persone e della comunità.

Arricchitosi di collaboratori, porta avanti giorno per giorno l’aggiornamento del portale frontierarieti.com, che affianca la rivista cartacea Frontiera, come pure del sito ufficiale della diocesi chiesadirieti.it, da poco rilanciato e in fase di progressivo completamento, unificando anche altri portali diocesani e inserendo la Web tv.

Alla presenza costante su Avvenire – attraverso il ristrutturato dorso regionale Lazio Sette -, e al regolare rapporto con gli altri media Cei, si unisce un contatto stretto con giornalisti e fotoreporter operanti nel panorama reatino.